L'esplorazione creativa mi guida alla ricerca di un punto-elemento primario per la costruzione della forma da cui origina una nuova sorgente, che trasforma l'iniziale entità spaziale nell'evocazione dei cerchi nell'acqua; attraverso la superficie vedo affiorare l'aspetto interiore delle cose, animate dalla spensieratezza infantile, in contatto con la basilarità degli elementi. In una fase successiva, mi adopero a collegare le varie cuspidi con cavi di acciaio, per ottenere le forme volute; metto in tensione la struttura con puntoni e tiranti, e copro con vari strati di garze, stabilizzate con gessi e altri leganti, e infine, levigate. Considerando che questi elementi strutturali sono propri anche delle tensiostrutture, per analogia architettonica, definisco queste mie realizzazioni con il nome di "tensiopitture”. Le guardo e le vedo come un soddisfacente punto di incontro tra la scultura e la pittura, nate dall'esigenza di offrire tridimensionalità allo spirito e all'anima. In una sorta di fermo-immagine mi appare il nucleo vibrante della tensiopittura sospesa, che torna a rappresentarsi attraverso la composizione degli elementi che, realizzati sempre allo stesso modo, si intrecciano, si legano, e sembrano proiettarsi nell'infinita danza dell'anima.